
- Informazioni storiche
- Chi l’ha costruito
- Dove è stato costruito
- Chi l’ha realizzato
Il Teatro Massimo Vittorio Emanuele
è il più grande edificio teatrale lirico d’Italia con i suoi 7730 mq di superficie e terzo d’Europa per ordine di grandezza architettonica dopo l’Opéra di Parigi e di Vienna. L’architettura esterna risponde al gusto neoclassico proprio del secolo ottocentesco contrapposto al precedente stile barocco.
Per la costruzione del Teatro Massimo
(ci vollero 22 anni) fu bandito un concorso al quale aderirono trentacinque partecipanti di diverse nazionalità; vinse il progetto il noto architetto palermitano Gian Battista Basile, alla morte del quale subentrò il figlio Ernesto Basile, anch’esso architetto, protagonista del Liberty nazionale (fece dei lavori a Montecitorio). Il 16 maggio 1897 si inaugurò l’apertura ufficiale del Teatro da 3.200 posti con Falstaff di G. Verdi.
Nel 1974 il teatro fu chiuso per motivi di restauro e per le nuove norme di sicurezza e riaperto il 12 Maggio 1997.
Considerato uno dei teatri d’Europa più grandi fu realizzato sul progetto di Giovan Battista Basile, In seguito a un concorso mondiale bandito dal comune nel 1864,
Sorge in un’area
di cerniera tra l’antichità e la nuova città per cui fu demolito il tessuto edilizio storico e per far spazio alla nuova struttura. Fu abbattuta la Porta Maqueda aperta nel 1600 e riedificata nel 1780 da Piero Raineri, il monastero e la chiesa di San Giuliano e la chiesa della Stimmate.
Basile profondo conoscitore dell’architettura Antica sceglie il corinzio salutino come ordine architettonico gigante che si ripete,
Non solo sul prospetto ma il tutto il perimetro dell’edificio raccontando le forme secondo una musicalità romanticamente in sintonia con lo spirito del melodramma.
La monumentale costruzione di metri quadrati 7730 fu realizzata in pietra d’aspra, con uno sviluppo volumetrico ben articolato tra il pronao esastilo del prospetto elevato su di un’ampia scalinata, con le parti laterali la cupola e l’altro corpo retrostante che ospita le complesse macchine sceniche.
Apertura e ultimazione lavori
I lavori furono furono portati a termine nel 1897 dal figlio del progettista Ernesto Basile che in particolare, ultimò tutta la parte decorativa dell’interno, affidando a valenti pittori quali Roberto Lentini , Maria Berlinguer e di Giovanni.