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Palazzo Abatellis

Situato nel quartiere della Kalsa di Palermo, in Via Alloro n. 4, a pochi passi dal Palazzo Chiaramonte – SteriPalazzo Abatellis ospita al suo interno la Galleria Regionale della Sicilia.

Il Palazzo di stile gotico-catalano fu realizzato da Matteo Carnilivari alla fine del XV secolo, ed era residenza di Francesco Abatellis (o Patella), Pretore di Palermo e Maestro Portulano del regno.

Non disponendo di eredi, Francesco Abatellis decise che alla sua morte il palazzo sarebbe rimasto alla moglie e diventato un monastero di donne.
Realizzate queste disposizioni, nel 1526, un gruppo di suore dominicane si trasferì nel palazzo, nel quale fu anche edificata una cappella, chiamata “Chiesa di Santa Maria della Pietà“.

Durante la seconda guerra mondiale, dei bombardamenti aerei colpirono il Palazzo, che vide distrutti la loggia, una torre, il porticato e parte dell’ala sud-ovest.
Le autorità decisero, quindi, di procedere col restauro, dopo il quale fu stabilito che il Palazzo diventasse sede della Galleria D’arte regionale, aperta ufficialmente al pubblico il 23 giugno del 1954.

Fondamentale per l’allestimento del museo fu l’architetto veneziano Carlo Scarpa, il cui lavoro fu talmente perfetto da considerarsi esso stesso come opera d’arte degna di tutela.
L’importanza di Scarpa si vede soprattutto nella cura del dettaglio e nell’iniziativa di isolare le più rilevanti opere d’arte del Palazzo al fine di dar loro maggiore importanza.

La Galleria D’Arte Regionale

Il museo vanta la conservazione di svariate opere d’arte, tra cui sculture, tele e manufatti lignei.

Il Palazzo è disposto su due piani: il piano terra vanta la conservazione delle sculture del XII – XVI secolo, mentre il primo piano conserva la pinacoteca di opere che vanno dal XIII al XVI secolo.

Tra le più importanti opere di Palazzo Abatellis, non possiamo non citare il Trionfo della Morte.
Affresco proveniente da Palazzo Sclafani, di autore sconosciuto, vede raffigurata la morte, rappresentata da uno scheletro in groppa ad un cavallo anch’esso scheletrico, che irrompe in un giardino colmo di gente di varia età e casta sociale, al fine di prendere con sè i giovani nobili, e risparmiare, invece, i miserabili, che, al contrario, la desideravano per porre fine alle loro sofferenze.

Altro quadro di rilevante importanza è l’Annunziata di Antonello da Messina: il dipinto del XV secolo raffigura la Vergine nel momento esatto dell’Annunciazione da parte dell’Angelo Gabriele della sua futura maternità. L’opera è considerata icona del rinascimento italiano.

Ancora di Antonello da Messina, va citato il Sant’Agostino, risalente alla fine del 1400.
Il dipinto raffigura Sant’Agostino ruotato leggermente a sinsitra, nell’atto di lettura di un libro. Tipico e caratteristico è l’effetto morbido e tondeggiante che Antonello dà al quadro, ma anche la ricchezza di dettagli e rifiniture.

Tra le sculture, una di fondamentale importanza è il Busto di Eleonora D’Aragona, capolavoro di Francesco Laurana.
Eleonora D’aragona, figlia del re di Sicilia Federico III d’Aragona, moglie del conte di Caltabellottadi Guglielmo Peralta, viene raffigurata con uno stile astratto e raffinato, con vestito e acconciatura che seguono la moda del tempo.
L’opera, che si pensa risalga alla fine del 1400, si trova all’interno della Galleria D’Arte dall’inizio del 1900.

Per informazioni su orari e biglietti, visita il sito  http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/palazzoabatellis/
tel. biglietteria 091 623 00 47/ 091 6230011.

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